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Il mondo nuovo. Scritti autentici e apocrifi
Mundus novus, il libretto in latino che Amerigo Vespucci dà alle stampe nei primissimi anni del Cinquecento ha un successo immediato e travolgente. In opposizione a dottrine antiche e a lui contemporanee, Vespucci ha un’intuizione geniale: il mondo esplorato non è l’Asia, ma un nuovo continente. Un paradiso terrestre dalle incredibili bellezze naturali popolato da uomini senza religione o legge, proprietà privata o moneta, dediti a un’incessante guerra e una continua attività sessuale. Che tutti gli scritti siano o meno di Vespucci, come hanno sostenuto alcuni interpreti, questo libro conserva il fascino e la curiosità di una grande scoperta, fatta dall’uomo che ha dato il nome alle Americhe.
Amerigo Vespucci (Firenze, 1454 - Siviglia, 1512) è stato il navigatore che, assieme a Colombo, ha condiviso la gloria della scoperta dell’America. A lui si deve l’impresa memorabile di aver esplorato le coste atlantiche dell’America Meridionale fino al 50° lat. S.